È tutto qui quello che ti meriti?
Riflettere sul proprio valore, benvenuti nel mio giardino, posso farti una domanda scomoda?
A gennaio ho riflettuto molto su due cose.
Mi sono chiesta dove finisce il mio tempo, quello che penso di avere e quello che sempre mi manca, e mi sono resa conto che ogni cosa, dalla più banale alla più importante, richiede il tuo tempo e la tua attenzione. E quindi è normale arrivare a fine giornata con la batteria mentale scarica e non aver più energia per proseguire con la lista delle cose da fare.
Puoi scrivere di tutto, puoi essere ambiziosa, puoi desiderare di fare mille cose, ma alla fine si riduce tutto alla cosa più egualitaria che esista: le giornate sono fatte di 24h.
Te ne accorgi quando ad ogni voce ci abbini anche il tempo che ci dovresti mettere per portare quella cosa a termine. 2,4,10,14 ore, ma in tutto questo dove sei tu? Si riduce davvero tutto ad una lista da completare, ad un ritmo che non puoi perdere, perché anche solo una pausa di 10 minuti in più farebbe crollare quel fragile equilibrio?
È facile farsi prendere dall’entusiasmo e aggiungere aggiungere aggiungere, ma che mi dici del coraggio di togliere?
Da un po’ sto iniziando a fare delle liste più umane, considerando che tra uno slot e l’altro ci sono anche io, e che deve essere una priorità, perché solo se sto bene posso arrivare intera in cima, alla mia lista.
La seconda cosa a cui ho pensato si collega alla prima, ed è lo spazio.
Spazio e tempo vanno sempre a braccetto, di solito.
Di fatto le scelte che compi, le priorità che ti poni, le decisioni che prendi ti portano ad abitare un certo spazio. E la domanda scomoda qui è: stai abitando il tuo spazio, o sei ospite in quello di qualcun altro?
Stavo ascoltando un podcast e mi ha colpito molto questo concetto: quando dici sempre di si, ti fai in quattro per fare tutto e aiutare tutti, alla fine ciò che resta di te sono briciole e non sei presente davvero per nessuno.
E qui arriviamo al tema di febbraio, riflettere sul proprio valore.
Quante volte ti sembra di non meritarti o di non poterti permettere certe cose?
Dal tempo libero, al riposo, al non fare nulla, o a un piccolo piacere più costoso del solito, ti capita mai di ritrovarti a pensare “io non ne ho bisogno” “non sono fatta così” “non sono abbastanza brava, a quel livello non ci arriverò mai”?
La cosa assurda è che questo sentirsi per qualche strano motivo inferiori o diversi dagli altri finisce con l’essere un “egocentrismo al contrario”. Un vittimismo che diventa una scusa per non provare, per non mettersi in gioco, per continuare a navigare in un mare di possibilità e non rimanere delusi da quella che potrebbe essere la realtà.
Ma siamo davvero così speciali?
Benvenuti nel mio giardino
Per questioni di tempo e spazio, ho deciso che da Febbraio inizio a coltivare il mio giardino! (digitale e metaforico lol)
Tutto parte da un concetto semplice: trasformare i pensieri in un bellissimo giardino. E più ci penso, più vedo crescere fiori e metafore, più i miei pensieri si alleggeriscono e nuove idee fioriscono.
Poi vi spiegherò meglio, ma le chiacchiere a tema terra, piante e fioriture saranno sempre più frequenti.
Posso farti una domanda scomoda?
Quali sono le motivazioni che ti racconti quando scegli di non fare una determinata cosa? Assomigliano più a scuse o sono ostacoli reali?