Ho stampato il mio poster!
Ho stampato il mio primo poster; cose belle sulla corsa e dintorni; posso farti una domanda scomoda?
Metto un piede, poi l’altro, e man mano i miei pensieri si srotolano sull’asfalto. O sul prato in cui mi trovo. Cadono uno ad uno e me li lascio dietro, mentre io penso solo ad andare avanti, ad alleggerirmi, a sciogliere quei nodi che se li lasci li ti fanno un po’ male. E si ingarbugliano sempre di più.
Come quando scegli di non uscire, di non provarci, di non metterti in gioco. Sono tutte volte in cui vedi i nodi ma li lasci li, scegli di non pensarci.
Pensieri Storti è nato proprio per questo: come spazio per pensare appositamente ai nodi, alla non voglia, alle cose scomode, a quelle sensazioni che capisci che c’è qualcosa che non va anche se non te lo spieghi.
Ai pensieri storti appunto.
Pensieri Storti nasce da TMOOD, la mia paginetta di frasi e appunti che condivido unofficial dal 2018. Appunti e pensieri miei, che ho capito con il tempo essere anche appunti e pensieri tuoi.
L’ho capito dai “mi ci rivedo”, dai “ti capisco”, dalle persone con cui spesso chiacchiero e mi confronto.
Uno spazio in cui centrale sono sempre state le parole. Ho sempre amato le parole, sono cosi forti, creano disastri o sciolgono nodi, dipende da come le usi. Io ho scelto di usarle per sciogliere i nodi, appunto.
Ma se la scrittura è una delle cose che mi fa più vedere i miei pensieri e mi fa stare più bene, oggi riconosco che non è l’unica cosa, non è l’unica cosa che mi permette di srotolare i miei pensieri.
Oggi scrivo meno (forse) e i miei pensieri li muovo di più. Li sto allenando.
Ma ricominciamo da capo che ti spiego.
Metto un piede, poi l’altro, e man mano i miei pensieri si srotolano sull’asfalto. O sul prato in cui mi trovo.
È lunedì e sono sola. È mercoledì e sono con tantissime persone. È domenica e sono con persone nuove, o con persone che sto iniziando a conoscere.
Sto parlando di me che vado a correre e al minuto 50 ho le pupille sgranate come se avessi la verità stampata di fronte a me: correre mi fa stare veramente bene.
Sono quasi a fine percorso e non sono stanca, anzi recupero energia, respiro e lucidità. Accelero la corsa e decelero i pensieri, non ci sono più. O forse si, ma sono più leggeri.
Di solito torno a casa con qualche idea nuova, con una nuova prospettiva, o con la soluzione a qualche problema che mi attanaglia. Di solito mi do anche una pacca sulla spalla, e mi dico “brava azzzz”
Perché ogni tanto fa bene, provare a correre e sentirsi grati, anche solo per averci provato. Anche solo per essere usciti e dire “eccomi qui, oggi corro anche io”.
Ecco non so se la scrittura rilascia endorfine e serotonina, ma la corsa si, lo dice la scienza.
La corsa cura, la corsa è democratica e la corsa unisce.
Per questo un po’ di tempo fa ho pensato di unire tutto questo in un’illustrazione: Running All My Thoughts. Correndo tutti i miei pensieri.
Ci ho pensato, poi è stato all’ennesimo “quanto mi fa stare bene” che ho smesso di pensarci, ed eccola qui, del colore che mi piace di più che è anche quello che mi avete suggerito voi:
In stampa, anche per voi, quindi quando mi incontrate chiedetemi se penso troppo che vi rispondo con un adesivo, che vi regalo. E poi un poster, o una maglia, chissà.
Cose belle sulla corsa e non solo
🏃♀️La community run di ForOutdoorPeople. Un menù completo di chilometri, energia, belle persone e pasta fresca.
Ho letto qualche articolo che mi gasa, e mi sono appuntata questa frase:
“Running is a chance to spend time with myself. It’s honestly where I do most of my thinking and come up with solutions or ideas. Running, to me, is freedom – I wanted people to feel this, too.”
È esattamente così anche per me!
Posso farti una domanda scomoda?
Come corri i tuoi pensieri?